Summer started.Bangkok, the city of angels, greets me with its warm, its busy streets, the shops on the ground floor that look like warehouses.
People live in the street: they cut their hair in the street, sleeping and chatting, selling exotic fruits and vegetables, offer every kind of food: fried, pork in stick and beef, hot soups, roti and crepes, noodles takeout served in plastic bags.
Bangkok is chaotic and relaxed at the same time. The whizzing cars don't notice pedestrians, shopkeepers speak phlegmatically to each other, in the first warm afternoon.A little curiosity: the tickets (extremely cheap) are coins, you give back when you leave the metro.I have the crazy idea to reach my hostel by foot, walk from Hua Lamphong, main railway station.It was few kilometers distance, but the heat and especially the incomprehensible Thai sings does not make it simple.
Council to buy a phone with a GPS that works, in addition to having a map of the country downloaded, so you can view it offline (but take note that the street names are in thai).
Another tip: when you decide where you'll pass the night, note in which area is located your hostel (Chinatown, little India etc.) or if there is a famous building near (take note of the exact pronunciation in Thai language). In case you get lost you can always ask approximately where to go.
Another important reference point is the river: the Menam Chao Praya embracing the city in its western part.
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L'estate è iniziata.
Bangkok, la città degli angeli, mi accoglie con il suo caldo, le sue strade trafficate, i negozi al piano terra che sembrano magazzini.
La gente vive in strada: si taglia i capelli in strada, dorme e chiacchiera, espone frutta e verdura esotica, offre ogni genere di cibo: fritto, carne cucinata in tutti i modi, zuppe bollenti, roti e crepes, noodles da portar via in sacchettini di plastica.
Bangkok è caotica e rilassata al contempo. Le macchine sfrecciano senza notare i passanti mentre i negozianti parlano tra loro con flemma, nel primo caldo pomeriggio.
Una piccola curiosità: i biglietti della metro (estremamente economici) sono fatti a gettone: li acquisti e li restituisci all'uscita.
Ho la stravagante idea di raggiungere il mio ostello a piedi da Hua Lamphong, la stazione centrale.
Sono pochi chilometri, ma il caldo e soprattutto l'incrompensibile scrittura tailandese non rende le cose semplici.
Consiglio di acquistare un telefono con un gps funzionante, oltre che avere una mappa del paese scaricata, da poter visionare offline (ma in questo caso i nomi delle strade sono segnati unicamente in lingua tai).
Altro consiglio: quando decidete dove dormire, annotatevi in che zona è situato il vostro ostello (chinatown, little india ecc.) o un edificio famoso vicino (prendete nota dell'esatta pronuncia in lingua tai). Nel caso in cui vi perdiate potrete sempre chiedere approsimativamente in che direzione andare.
Altro punto di riferimento importante è il fiume: il Menam Chao Praya che abbraccia la città nella sua parte occidentale
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